Dal 2007 vengono realizzati interventi e laboratori di archeologia didattica nella
scuola primaria “Aldo Moro” di Canegrate. Dal 2017 i laboratori sono tenuti dal gruppo di volontarie. Da
quest’anno hanno aderito al progetto anche altre scuole del territorio, come San Giorgio su Legnano e
Parabiago. I bambini sperimentano la storia del loro territorio attraverso la scoperta, la ricerca, il
gioco, il canto e la danza.
Neanche il Covid è riuscito a fermare la voglia di scoprire e di conoscere le antiche origini della nostra Canegrate da parte degli alunni della scuola primaria! Grazie all’aiuto di Mattia Fratus, sono stati realizzati filmati per le lezioni teoriche e tutorial per la realizzazione dei laboratori pratici ed espressivi.
Il video trailer di presentazione del progetto per Cinemadamare. Utilizzo di immagini su concessione del Ministero della Cultura - Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Milano. Divieto di ulteriore riproduzione o duplicazione con qualsiasi mezzo.
Nel Bronzo recente, più di 3000 anni fa, il nostro territorio era abitato da antiche genti che lasciarono tracce di culti.
Nel 1926 presso la cava di ghiaia Morganti, m 100 a nord della Chiesa di Santa Colomba. Nel 1927 nell’attuale via Bramante. Sorveglianza, documentazione e segnalazione ad opera dell’ingegner Sutermeister.
Durante lo scavo delle fondamenta della casa del signor Mario Colombo, in via Bramante, si scoprirono altre tombe.
Grazie alle segnalazioni dell’ingegner G. Sutermeister e poi del professor F. Rittatore, nel marzo 1953 il Soprintendente, dott. Nevio Degrassi, dopo essersi recato sul posto, affidò la direzione delle richerche al professore. Si avviarono due campagne di scavo in più riprese.
Un progetto tra passato e futuro per la valorizzazione del nostro patrimonio storico - archeologico.
Multimedia
Quando una storia ci appassiona, viene spontaneo volerla raccontare, condividere e tramandare.
L’inizio di questa “storia archeologica” risale al 1926, quando, grazie all’attenta opera di sorveglianza, documentazione e segnalazione dell’ingegner Guido Sutermeister, al quale è dedicato il Museo di Legnano, proprio a Canegrate, in località Santa Colomba, vennero scoperte alcune tombe di un’importante necropoli dell’età del Bronzo (più di 3000 anni fa), riportata alla luce negli anni ’50, grazie agli scavi diretti dal professor Ferrante Rittatore Vonwiller.
Durante gli studi di archeologia, presso l’Università degli Studi di Milano, ho scoperto con orgoglio l’importanza del ritrovamento della necropoli di Canegrate, che ha dato nome alla Cultura di Canegrate; come cittadina con origini canegratesi, ho ritenuto importante e doveroso “far riscoprire” (dato che allora nel nostro Comune non c’era nessun intervento di valorizzazione e si era persa la memoria di questo ritrovamento) ai cittadini di oggi e di domani una “cultura archeologica” tanto significativa. Per questo ho ideato e donato al Comune di Canegrate, ormai nel lontano 2004, un progetto di valorizzazione, a patto che venisse realizzato con l’autorizzazione della Soprintendenza, e, in seguito al cofinanziamento ottenuto dalla Regione Lombardia per la promozione di interventi di valorizzazione del patrimonio archeologico lombardo, ne ho curato la realizzazione. Da allora sono state realizzate diverse attività di valorizzazione e sensibilizzazione per tenere viva la “memoria” di questa eccezionale scoperta.
Spero di aver stimolato almeno un po’ la vostra curiosità. Navigando nel Sito potrete compiere un viaggio nel nostro passato, alla scoperta delle popolazioni che più di tremila anni fa lasciarono tracce di culti a Canegrate, scoperte a metà Novecento e “riscoperte” grazie a un progetto di valorizzazione del nostro patrimonio storico-archeologico.
SARA ZANNARDI
Sara Zannardi, neo-laureata in Lettere con indirizzo Archeologico presso l’Università degli Studi di Milano, vista l’importanza che la Cultura di Canegrate ricopre da un punto di vista archeologico e considerata la mancanza di interventi di valorizzazione nell’area del ritrovamento della necropoli, sottopone all’Amministrazione Comunale una proposta per la “riscoperta” e la valorizzazione del patrimonio archeologico.
L’Amministrazione Comunale approva il Piano Particolareggiato inerente la riqualificazione urbanistica dell’area industriale dimessa denominata “ex Palazzini”, prevedendo l’acquisizione in proprietà pubblica di una porzione dell’edificio denominato “Catarabbia”, nonché di risorse finanziarie da destinare alle opere di completamento da realizzarsi nell’area interessata.
L’Amministrazione Comunale, fatta propria l’idea progettuale redatta e donata dalla dott.ssa Sara Zannardi, partecipa al bando indetto dalla Regione Lombardia per la promozione di interventi di valorizzazione del patrimonio archeologico lombardo. La Soprintendenza ai Beni Archeologici della Lombardia concede la propria autorizzazione. La Giunta Regionale con deliberazione n.6014 del 5.12.2007 concede il finanziamento.
La Giunta Comunale, con deliberazione n.72 del 7.04.2008 approva il progetto esecutivo, destinando le risorse acquisite in sede di Piano Particolareggiato alla realizzazione del progetto.
Esecuzione delle varie fasi operative.
Inaugurazione della Sezione archeologica Ferrante Rittatore Vonwiller e del percorso espositivo esterno.
In questi anni sono state promosse attività di comunicazione e sensibilizzazione, tramite esposizioni, conferenze, visite guidate ma soprattutto attività di archeologia didattica, dal 2017 con la collaborazione delle volontarie di “Camminiamo nella storia”, per i “cittadini di domani”, in un progetto tra passato e futuro.
Percorsi per le Competenze Trasversali e per l'Orientamento
Il Comune è disponibile a sviluppare una collaborazione con le scuole del territorio per favorire Percorsi per le Competenze Trasversali e per l'Orientamento (ex Alternanza Scuola Lavoro).
Gli istituti interessati possono contattare l'Ufficio
Cultura del Comune.
Società Arte e Storia - 8 maggio 2014
Expo (2015) – Conferenza della Dott.ssa Cristina Miedico
Il Territorio racconta la storia – Bcc (2018)
Il potere del fuoco - I giovedì del Museo Sutermeister di Legnano
Palazzo da Perego – Legnano (2019)
Inaugurazione Percorso esterno - 15 Aprile 2013
Inaugurazione Sezione archeologica - 3 Maggio 2014
All’evento hanno partecipato tra gli altri:
Alberto, Andrea, Benedetta, Lavinia e Letizia Rittatore;
la dott.ssa Anna Maria Volontè, responsabile del Museo Civico G. Sutermeister di Legnano;
la dott.ssa Monica Abbiati, responsabile dell'ufficio valorizzazione archeologica, siti Unesco,
itinerari culturali;
il sindaco Roberto Colombo;
l’Assessore alla Cultura Manuela Sormani
Esperienza immersiva nella Cultura di Canegrate - 5 Novembre 2022
All’evento hanno partecipato tra gli altri:
Alberto e Andrea Rittatore, due dei cinque figli di Ferrante Rittatore;
Andrea Zodio, figlio dell’ingegnere Guido Sutermeister;
il dott. Tommaso Quirino, Funzionario Responsabile di Zona della Soprintendenza Archeologica, Belle
Arti e Paesaggio;
la dott.ssa Teresa d’Antona, responsabile del Museo Civico G. Sutermeister di Legnano, e la dott.ssa
Anna Maria Volontè, conservatrice del Museo;
Percorso esterno
Il percorso, una sorta di "museo a cielo aperto", si snoda in un'area che testimonia le origini di Canegrate e il suo sviluppo nel corso della storia.
Vuoi viaggiare nel tempo? Segui il percorso dalla chiesa di S.Colomba al polo culturale Catarabia.
Placecards
External
pathways
This path is a sort of “open-air museum”, winds through an area that bears witness to
the origins of Canegrate and its development throughout history. Do you want to travel back in time?
Follow the path from the church of S. Colomba as far as the cultural centre Catarabia.
Marque-places
Voies externes
Le parcours, une sorte de musée à ciel ouvert, serpente à travers une zone qui témoigne des origines de Canegrate et de son développement au cours de l'histoire. 0. Voulez-vous voyager dans le temps? Suivez le chemin de l'église de Sainte Colomba jusqu’au centre culturel Catarabia.
Percorso interno
Il Polo Culturale Catarabia, progettato come spazio vivo, capace di “produrre” Cultura, ospita la Biblioteca Civica “G. Bassi” e la Sezione archeologica intitolata a Ferrante Rittatore Vonwiller, visitabile negli orari di apertura della Biblioteca. Infatti fu proprio il professor F. Rittatore, in stretta collaborazione con Guido Sutermeister, a dirigere le campagne di scavo, a riconoscere l’importanza di questo ritrovamento e a proporre di chiamare questa facies archeologica, fino ad allora sconosciuta, “Cultura di Canegrate”, divulgandone la conoscenza con pubblicazioni scientifiche, anche a livello internazionale. Egli fu un grande stimolatore della curiosità e si dedicò con entusiasmo per tutta la vita alla ricerca e alla divulgazione.
Placecards
Internal
pathways
The Catarabia Cultural Centre, designed as a living space, capable of “producing”
Culture, houses the Civic Library “G. Bassi” and the Archaeological Section named after Ferrante
Rittatore Vonwiller, which can be visited during the opening hours of the Library. In fact, it was
Professor F. Rittatore, in close collaboration with Guido Sutermeister, who supervised the
excavation campaigns. He recognized the importance of these finds and propose to call these
archaeological facies, so far unknown, “Culture of Canegrate”, thus disseminating its knowledge with
scientific publications, also at international level. He was able to raise curiosity among the
public and devoted himself to research and dissemination with enthusiasm throughout his
life.
Marque-places
Voies internes
Le Centre Culturel Catarabia, conçu comme un espace vivant, capable de “produire” de la Culture, abrite la Bibliothèque Civique “G. Bassi” et la section archéologique intitulée à Ferrante Rittatore Vonwiller, qui peuvent être visitées pendant les horaires d'ouverture de la Bibliothèque. En fait, c'était le professeur Ferrante Rittatore, en étroite collaboration avec Guido Sutermeister, qui a dirigé les campagnes de fouilles, a reconnu l'importance de cette découverte et a proposé d'appeler ce faciès archéologique, jusqu'alors inconnu, la “Culture Canegrate”, en en divulguant la connaissance avec des publications scientifiques, même au niveau international.
Il fut un grand stimulateur de curiosité et se consacra avec enthousiasme à la recherche et à la divulgation tout au long de sa vie.
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Ti aspetto alla Sezione archeologica Ferrante Rittatore Vonwiller per raccontarti una storia di più di 3000 anni fa attraverso:
We'll be waiting for you at the Ferrante Rittatore Vonwiller Archaeological Section to tell you a story from more than 3,000 years ago.
On vous attend à la section archéologique Ferrante Rittatore Vonwiller pour vous raconter une histoire d'il ya plus de 3000 ans.
realizzate da Lorenzo Morigi
realizzate da Lorenzo Morigi
realizzate da Lorenzo Morigi
donate dal signor Renato Colombo
realizzati dallo Studio Marabese
realizzati da Oltre – Pierluigi Dander
uno spazio per laboratori didattici sperimentali, conferenze, eventi e attività culturali
Vuoi sapere qualcosa di più in merito alla tecniche di riproduzione e di restauro? Segui l'intervista al restauratore Lorenzo Morigi, che ha realizzato le copie dei reperti di Canegrate e le ricostruzioni scenografiche delle tombe dell'età del Bronzo.
Do you wish to know more about reproduction and restoration techniques? Follow the interview with restorer Lorenzo Morigi. He is the one who made copies of Canegrate's artifacts and scenic reconstructions of Bronze Age tombs.
Souhaitez-vous en savoir plus sur les techniques de reproduction et de restauration? Suivez l’interview au restaurateur Lorenzo Morigi, qui a réalisé les copies des trouvailles de Canegrate et les reconstructions scénographiques des tombes de l’Âge du bronze.
L'intervista alla famiglia Rittatore Vonwiller presso la Sezione archeologica Ferrante Rittatore Vonwiller - Polo Culturale Catarabia, Canegrate.
Nel video compaiono: Andrea e Alberto Rittatore, Andrea Zodio e Sara Zannardi
Materiali e documentazioni consultabili attraverso il sistema Interbibliotecario CSBNO
Legnano, C.so Garibaldi, 225
Le raccolte del Museo Civico sono il risultato dell’assidua ricerca condotta da Guido Sutermeister tra il 1925 e il 1964 nel territorio della città e nelle zone limitrofe. Grazie allo studioso si rese anche possibile, nel 1928, la costruzione, con l’utilizzo dei resti originali, di un edificio che riprendeva la pianta della dimora quattrocentesca della famiglia Lampugnani. Essa divenne la sede del Museo cittadino che quindi conserva materiale archeologico proveniente dalla città e dal territorio circostante. Le collezioni si sono poi arricchite con un consistente nucleo di materiali frutto di scavi ad opera della Soprintendenza territoriale competente e donazioni.
Le sepolture presentate nel Museo furono recuperate a Canegrate da Sutermeister nel 1926 e nel 1952. Vennero a luce alcune urne cinerarie, vasetti accessori, un pugnaletto e due aghi crinali in bronzo. Nel Museo sono inoltre esposti materiali ceramici rinvenuti tra il 1983 e il 1989 nella zona di confine tra Legnano e Castellanza. Il vasellame è pertinente a resti di strutture insediative ascrivibili alla facies di Canegrate.
Informazioni
Direttore:Milano, Corso Magenta, 15
Milano, Piazza Castello
(per tutti i visitatori)…presenta una delle più ricche collezioni sulla storia della Lombardia occidentale dal Neolitico al Medio Evo con pezzi di eccezionale interesse e bellezza. (per i visitatori di Canegrate in particolare)… conserva quasi tutti i reperti della necropoli di Canegrate e un’ampia rassegna di materiali della cultura di Golasecca, erede di quella di Canegrate.
Informazioni
Conservatori responsabili:Como, Piazza Medaglie d’Oro, 1
Quello di Como è uno dei primi Musei Civici sorti in Lombardia, subito dopo l’Unità d’Italia, per conservare i cimeli dell’antichità che vedevano la luce nel territorio e divulgare la storia locale. Nella Sezione dedicata alla preistoria e alla protostoria attraverso molte decine di corredi tombali, esposti nelle vetrine mantenendo l'associazione dei materiali che li costituivano, si segue l'evolversi delle culture locali a partire dall’Età del Bronzo e soprattutto della cultura di Golasecca. Di questa facies celtica Como, unitamente agli insediamenti collocati sul fiume Ticino, fu uno dei centri di maggiore importanza, dove la continuità insediativa è attestata dall'XI al IV secolo a.C. Tra i reperti più significativi ricordiamo il “carro da parata” rinvenuto in una tomba principesca nella necropoli della Ca’ Morta (V secolo a.C.), ricchi oggetti di ornamento, armi in bronzo e ferro, ceramiche di tipologie caratteristiche, e la più lunga iscrizione celtica in caratteri alfabetici nord-etruschi (da Prestino, V secolo a.C.).
La cultura di Canegrate (Bronzo recente) è rappresentata al Museo di Como dai corredi della necropoli scoperta nel 1932 ad Appiano Gentile (CO), loc. Monte di Mezzo, che testimonia l'affermarsi della cremazione come pratica funeraria e offre i primi esempi di corredi ceramici nel territorio comasco.Nelle urne in terracotta insieme alle ceneri del defunto sono stati rinvenuti alcuni spilloni, in bronzo e con decorazione in pasta vitrea, e un bracciale bronzeo inciso (Età del Bronzo recente, XIII sec. a.C.) di particolare rilevanza
Informazioni
Conservatori responsabili: Contatti:Sesto Calende, Piazza Mazzini, 1
Il museo è sito in un ‘ala dell’ottocentesco palazzo comunale e raccoglie, in una moderna esposizione, reperti che inquadrano l’evoluzione antropica del basso Verbano dalla fine del III millennio a. C. fino alla romanizzazione. Sono inoltre presenti alcuni plutei di richiamo longobardo, provenienti daIla chiesa monastica di S. Donato in Sextum. ll maggior numero di reperti riguardano la Cultura di Golasecca, fiorita durante l’ultimo millennio a.C. nell’Italia Nord-Occidentale .Tale Cultura è ampiamente illustrata dai più significativi oggetti rinvenuti nel corso di decenni di scavi, l’esposizione segue un criterio cronologico ed è corredata da numerose didascalie e pannelli illustrativi su siti, rinvenimenti ed alcuni aspetti dell’artigianato e della vita quotidiana dell’epoca. Il museo è associato ad altre realtà museali della provincia di Varese quali il SiMArch (www.simarch.org) e dela Regione Lombardia (www.altomedioevolombardo.it).
Nella seconda parte della prima vetrina sono esposte due urne cinerarie superstiti di una grande necropoli portata in luce nei primi anni cinquanta del secolo scorso a Castelletto sopra Ticino (No) , in località Glisente. I manufatti di forma biconica e decorati sulla spalla da solcature impresse sono riconducibili alla facies di Canegrate. Ad uno di essi è associato un pugnaletto con lama a doppio taglio in bronzo facente parte del corredo del defunto.
Informazioni
Conservatori responsabili: Contatti:Varese, Piazza della Motta, 4
Il Museo ha una tradizione antica strettamente legata al territorio, alla storia delle ricerche e alla scoperta dei numerosi siti palafitticoli per i quali è famoso nell’ambito della preistoria europea.
La facies di Canegrate è presente con ceramica proveniente dagli scavi dell’Isolino Virginia.
Informazioni
Conservatori responsabili: Contatti:Gambolò, Piazza Castello
Il Museo Archeologico Lomellino è ospitato all’interno di Castello Litta, un edificio monumentale testimoniato nel 1099 e oggi in fase viscontea – sforzesca, in particolare nella Manica Lunga, un porticato realizzato fra la fine del Cinquecento e l’inizio del Settecento. Il Museo ospita reperti archeologici di proprietà statale provenienti dalla Lomellina. I materiali spaziano dal Mesolitico Recente (ca 7000 a.C.) alla prima Età romana imperiale. I contesti archeologici documentati consistono principalmente in necropoli, i cui corredi funebri rappresentano un importante veicolo di conoscenza della cultura materiale delle varie civiltà che qui si sono succeduti. Sono esposti i primi manufatti che attestano la presenza umana e risalgono al Mesolitico. Significativa l’esposizione dedicata all’Età del Bronzo, mentre sono di sicuro interesse i corredi funebri della seconda età del ferro, appartenenti culturalmente all’area insubre e appartenenti a tribù liguri (Laevi) e celtiche (Marici), e quelli di epoca romana, in cui spiccano soprattutto i manufatti in vetro, oltre che la coroplastica e le ceramiche. Non bisogna perderlo perché … illustra la presenza dell’uomo dal suo arrivo in Lomellina all’epoca Romana imperiale, attraverso l’esposizione di oltre mille reperti, accompagnati da un chiaro apparato didattico
Corredi funebri e materiali provenienti da resti di abitati
Informazioni
Contatti:Biella, Chiostro di San Sebastiano - Via Quintino Sella, 54/b
I materiali conservati presso il museo, provenienti dall’abitato della Burcina, costituiscono, a tutt’oggi, l’estremo avamposto della cultura di Canegrate
Si conservano nei magazzini e in parte si espongono al pubblico frammenti ceramici provenienti dall’abitato della Burcina (neolitico-VI secolo a.C.), attribuibili alla cultura di Canegrate per la tipica decorazione a solcature e coppelle. In particolare si tratta di olle biconico-lenticolari.
Informazioni
Conservatori responsabili: Contatti:Zurigo, Museumstrasse, 2
riunisce sotto lo stesso tetto il Museo Nazionale Zurigo, il Castello di Prangins e il Forum della storia svizzera Svitto nonché il Centro delle collezioni di Affoltern am Albis. Con le loro mostre permanenti i musei presentano la storia culturale della Svizzera dagli inizi ad oggi e valorizzano l’identità svizzera e la varietà storica e culturale del nostro Paese.
ritrovamento ottocenteschi delle necropoli rinvenute nei pressi di Bellinzona: Arbedo – Castione, Arbedo Cerinasca, Claro.
Informazioni
Conservatori responsabili: Contatti:Locarno, Castello Visconteo, via Al Castello
Complesso residenziale dei conti Rusca, infeudati dai Visconti nel territorio dell’Alto Verbano. Dal 1512 al 1798 sede del governo svizzero. La sezione archeologica del museo di Locarno presenta un insieme di reperti provenienti dal territorio locarnese, rappresentativi della storia del popolamento umano delle sponde dell’Alto Verbano dalla fine dell’età del Bronzo al medio Evo. Di particolare interesse, perché nota a livello internazionale, la collezione di vetri romani comprendente oggetti caratteristici della Romanità ticinese (I – IV sec. d. C.).
Reperti provenienti dalla necropoli di Locarno-San Jorio (ceramiche, bronzi e ricostruzione di tre tombe a cremazione)
Informazioni
Contatti:BELLINZONA
Castelgrande: fortezza ducale (XIV) con sezione archeologica che presenta i 6500 anni di presenza umana sulla collina, dal primo villaggio neolitico al 20mo secolo. Collezione di monete cinquecentesche, testimonianza di una zecca. Montebello: nella sezione archeologica sono messi in mostra i reperti ticinesi, incominciando dai più antichi che possono essere riferiti a 1400-1500 anni prima di Cristo.
Il Museo di Montebello conserva reperti della Cultura di Canegrate
Informazioni
Conservatori responsabili: Contatti:Bergamo, Piazza Cittadella, 9
È il luogo della memoria storica delle origini della città e del suo territorio. Visitando il Museo è possibile ripercorrere attraverso i reperti esposti le vicende storiche dalla Preistoria all’Altomedioevo: le forme di insediamento, gli strumenti di vita, i rituali funerari, i diversi aspetti culturali delle varie popolazioni che hanno vissuto in queste zone.
Informazioni
Contatti:Vercelli, via Verdi, 30
Ospita importanti collezioni archeologiche e di arte decorativa in due palazzi storici: Casa Alciati, impreziosita da affreschi parietali del XVI secolo; e il settecentesco palazzo Langosco. Nell’edificio che li collega, raro esempio di architettura museale degli anni Trenta, sono esposte opere che documentano la storia di Vercelli dalla Preistoria al Risorgimento con un’interessante sezione di reperti romani provenienti dal territorio e una ricca raccolta di ceramica apula (secc. IV-III a.C.). Al primo piano di palazzo Langosco trovano posto maioliche e vetri delle maggiori fabbriche italiane dal XVI al XIX secolo; ferri battuti; oreficerie; mobili; dipinti; abiti antichi.
Informazioni
Contatti:Dal 2007 vengono realizzati interventi e laboratori di archeologia didattica nella scuola primaria “Aldo Moro” di Canegrate. Dal 2017 i laboratori sono tenuti dal gruppo di volontarie. Da quest’anno hanno aderito al progetto anche altre scuole del territorio, come San Giorgio su Legnano e Parabiago. I bambini sperimentano la storia del loro territorio attraverso la scoperta, la ricerca, il gioco, il canto e la danza
Esposizione Scuola primaria A. Moro - Io dentro la storia